Lama Mocogno... un po' di storia

 

Essendo il paese al centro del Frignano, la storia di Lama Mocogno e delle sue frazioni si identifica con quella generale del Frignano stesso.
Reperti archeologici, scoperti in diversi luoghi del Frignano, non sono sufficienti ad indicare con certezza la presenza dell'uomo sulle nostre montagne in epoche preistoriche.

Da "lama" a crocevia di scambi
Il nome di Lama, molto comune in passato, ha il significato di un luogo paludoso, infatti dove sorge il vecchio campo sportivo, c'era una piccola Lama: uno stagno che fu colmato in parte nel 1904, quando venne costruita l'attuale Piazza XXIII Marzo. Lama divenne così il nome proprio della borgata dove si tenevano il mercato e la fiera annuale di S. Matteo, ossia un luogo particolarmente favorevole al commercio, in quanto a quel tempo lì si intersecavano vie importanti che mettevano in comunicazione i paesi della Valle Scoltenna con quelli della Val Rossenna, ossia il medio e l'alto Frignano.

 

Sviluppo e nuove vie
L' antico nucleo di Lama si sviluppò attorno all'attuale piazza della chiesa, Piazza Cesare Battisti, dove sorsero case, osterie e, nel 1612, un primo oratorio. Nel 1650 una frana distrusse diverse case e l'oratorio, che venne riedificato nel 1668 con facoltà di celebrarvi la messa il mercoledì, giorno di mercato. Lama acquistò sempre maggiore importanza grazie alla via Vandelli (1739) e alla via Giardini (1766), che favorirono gli spostamenti e gli scambi commerciali .
Sulla nuova strada cominciarono a viaggiare personaggi famosi: nel 1775, quando si stavano completando i lavori, passò da Lama l'Imperatore d'Austria Francesco II, nel 1779 l'Arciduca Ferdinando e nel 1783 Gustavo Adolfo re di Svezia. Qalche anno, dopo durante le guerre Napoleoniche, fu invece la volta di colonne armate, che si diedero a saccheggi, requisizioni di viveri e violenze.
Nel 1815, con il ritorno del Duca, Lama, che aveva seguito per secoli e continuava a seguire le vicende di Mocogno (già allora sua frazione), passò a dipendere dal Comune di Polinago e solamente con l'unità d'Italia, a danno della vicina Mocogno, Lama divenne capoluogo non solo di comune, con la denominazione ufficiale di Lama Mocogno, ma anche di Mandamento, e fu sede di Pretura e Ufficio del Registro.

 

Nuovi edifici
L'unico oratorio dedicato a S. Matteo, ricostruito nel 1688, era ormai insufficiente per le nuove esigenze del paese, pertanto nel 1876, su progetto dell'ing. Antonio Vandelli, fu iniziata la costruzione dell'attuale chiesa.
Lungo il percorso della Ducale Vandelli furono costruiti nuovi edifici, per la creazione di un centro più vasto a Lama Alta, collegata con Lama Bassa prima da un ripido sentiero e sucessivamente da una scalinata.
Oggi il paese si estende su entrambi i fianchi del crinale spartiacque del Secchia e del Panaro: su un versante si trova il centro storico, sull'altro la zona residenziale, affacciata sul Monte Cimone.

Proprietà dell'articolo
autore:Roberto Amadori
fonte:per gentile concessione RICCI & CASELLI S.n.c.
creato:venerdì 26 febbraio 2010
modificato:venerdì 26 febbraio 2010