Pievepelago... un pò di storia

Il primo documento, peraltro incerto, in cui si parla del paese è del 753. Con certezza Pievepelago viene, invece, citato in un atto del 1038, dove risulta che la chiesa locale aveva già il titolo di Plebs, ovvero di madre delle chiese vicine, da cui l'etimo "Pieve".

Dai Montegarullo agli Estensi
All'epoca dei Comuni, Pievepelago fu sottomesso alla municipalità di Modena, per poi passare sotto i signori Da Montegarullo, quindi tornare agli Estensi. Della famiglia Da Montegarullo si ricordano le gesta epiche di Obizzo, legate al castello di Roccapelago. Il paese conobbe epoche tranquille, interrotte dalle carestie del '500, periodo al quale risale il Mulino di Domma, ancora oggi funzionante.

Nuove strade e sviluppo
La località trasse grandi vantaggi dalla costruzione della via Vandelli ed ancor più dalla via Giardini, che due secoli fa strappò la valle dall'isolamento, per farne il mercato più frequentato della zona. All'inizio del '900 ebbero grande sviluppo associazioni sociali e culturali, tanto da far soprannominare Pievepelago "l'Atene del Frignano"; tutt'oggi vi ha sede l'Accademia del Frignano "Lo Scoltenna", una delle quattordici accademie italiane con riconoscimento ministeriale.

Guerra e ricostruzione
La Prima Guerra Mondiale pose fine a quest'epoca felice, ma il peggio accadde durante il secondo conflitto mondiale, quando il paese fu occupato da un presidio tedesco e dopo l'8 settembre '43 si trovò sulla Linea Gotica, al centro di una vasta zona contesa agli occupanti dalla lotta di Resistenza. I primi anni del dopoguerra non furono facili, ma la tenacia degli abitanti e la loro naturale intraprendenza riuscirono a portare Pievepelago all'avanguardia nelle attrezzature turistiche, sulle quali ha potuto basare la propria economia.

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creato:sabato 27 febbraio 2010
modificato:sabato 27 febbraio 2010