Riolunato... un pò di Ambiente

 

Il comune di Riolunato ha complessivamente una superficie di 4517 ettari e si innalza nella parte più interna dell’Appennino Modenese dai mt. 620 del torrente Scoltenna ai mt. 2165 del monte Cimone. Le precipitazioni nevose, abbondanti al di sopra dei 1300 metri, si concentrano soprattutto nel mese di gennaio, con un manto nevoso che supera sovente i 120 giorni di permanenza nel periodo dicembre-marzo, rendendo Riolunato meta ideale per gli amanti dello sci.

 

Flora
I numerosi sentieri che attraversano il territorio comunale regalano agli escursionisti una natura ricca ed incontaminata: i torrenti che confluiscono nello Scoltenna, le cui sorgenti riforniscono diverse località del Frignano; vaste distese di bosco verde e ricco di ossigeno dove, grazie alle notevoli differenze altimetriche, le specie arboree sono varie per numero e tipo. In località Cabonargi è possibile ammirare querce secolari di grosse dimensioni. Nelle zona bassa segnaliamo: cerro, roverella, carpino nero e bianco, castagno ad alto fusto e ceduo, specie diverse di conifere quali abete bianco, abete rosso, pino nero, pino laricio e larice giapponese. Della zona alta ricordiamo soprattutto il faggio, il taxus baccato e lo spendido sorbo dell’uccellatore. Il sottobosco è ricco di funghi di tutte le specie ma soprattutto di porcini morelli, ovuli e russole, ed offre ottimo terreno a muschi, more, fragole, mirtilli e lamponi e a diverse specie di fiori, fra le quali: rosa canina, genziane, botton d’oro, anemoni, primule, pervinca, narcisio, giunchiglia e molte altre. Nella zona di Cento Croci si rinvengono due specie particolari: la lunardea modenensis e la acrospora modenensis.

 

 

Il lago Cavo
A monte della strada ducale Vandelli si trova un pittoresco laghetto di forma circolare denominato Lago Cavo, il cui specchio d’acqua nella tarda primavera e in estate è completamente ricoperto da potamogeton e, lungo le rive, da equiseti e varie ciperacee.
Sul lato sud, fra il lago e la fonte che lo alimenta, si sviluppa una torbiera naturale di estensione pari a circa due terzi dello specchio d’acqua.

 

Fauna
Varia è anche la fauna che popola le nostre montagne, fra la più comune annoveriamo: volpe, lepre, pernice, fagiano, tasso, ghiro, martora, puzzola, scoiattolo, cinghiale e marmotta, animale tipico della zona alpina ma che si è ben ambientato nella zona di Pian Cavallaro, daino, capriolo e cervo.

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creato:sabato 27 febbraio 2010
modificato:sabato 27 febbraio 2010