Serramazzoni... un pò di storia

Il nome del paese è composto da Serra, ossia sbarramento naturale tra due vette, e Mazzoni, una famiglia locale che come tante altre prendeva il nome da uno strumento di lavoro. Serramazzoni inizia il suo sviluppo come importante centro appenninico quando nel 1776 arriva la via Giardini, che collega Modena alla Toscana.

All'ombra di Monfestino
Prima del 1776 il paese vive alle dipendenze di Monfestino, del quale non è che una piccola borgata, e soltanto nel 1860 diventa sede di comune, con il nome ufficiale di "Monfestino in Serra Mazzoni". Manca, quindi, una vera storia di questo paese, che come il feudo di Vignola, del quale faceva parte, ha subito la dominazione di vari signorotti medioevali.

La Serra di Ligorzano
La prima menzione ufficiale di Serramazzoni risale tuttavia già al 1306, anno in cui gli Statuti di Modena riportano l’obbligo a tutti gli abitanti del distretto modenese, "dalla Serra di Ligorzano in giù", di offrire un cero a S. Geminiano ogni 31 gennaio, festa del patrono cittadino.

Monfestino, Pompeano e Rocca S. Maria
Le principali testimonianze storiche si hanno, però, nelle frazioni, molte delle quali un tempo superavano per importanza l’attuale centro: Monfestino, con il castello, già fortezza romana, ricostruito attorno al mille dai valvassori dei Balugola; la pieve di Rocca di Santa Maria, alla quale è legato il nome di Matilde di Canossa, che nel 1108 la donò al vescovo di Modena; il castello di Pompeano, fortezza dipendente dalla contea di Gombola; la torre della Bastiglia, baluardo inespugnabile del sistema difensivo di Monfestino.

Ospiti illustri nella terra di "Zebio Còtal"
Tra i personaggi storici che passarono da Serramazzoni sono degni di nota Massimo d’Azeglio, che citò il borgo nei suoi scritti come "La Serra. Poche case e un’osteria"; Alfredo Panzini che descrisse il tragitto da lui effettuato lungo la via Giardini, soffermandosi a descrivere la "Fontanina" della Bastiglia; Umberto di Savoia, Re d’Italia, che qui " …stette a frugale banchetto cogli ufficiali superiori", come testimonia una lapide posta in un locale del paese. Da non dimenticare è il poeta e romanziere modenese Guido Cavani (1897-1967), al quale nel decennale della morte è stata intitolata la scuola media locale. Egli trascorse le estati della sua giovinezza in queste zone, dove volle essere sepolto, e studiò profondamente persone, paesaggi e ambienti, trasfigurandoli artisticamente nel romanzo Zebio Còtal, ambientato nella frazione di Pazzano.

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creato:sabato 27 febbraio 2010
modificato:sabato 27 febbraio 2010